Edizione 2021

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2021. Date le circostanze: chi, cosa, dove, quando e perché 

di John Blondell

Negli ultimi quindici mesi il teatro ha cercato di andare avanti senza la sua componente più importante – il pubblico. Gli artisti e le compagnie hanno filmato spettacoli, li hanno trasmessi in streaming, e caricato video online. Ci hanno provato. Hanno fatto cose stupefacenti, pionieristiche e interessanti e perciò meritano il nostro plauso. Hanno combattuto una battaglia giusta, ma non potevano vincere la gara.    

Mentre gli spettatori assistevano a grandi eventi nelle piccole stanze delle piattaforme digitali, loro, gli attori, hanno risposto come meglio potevano: si sono fatti vedere, hanno continuato a recitare, hanno osservato, ci sono stati. Ma hanno potuto fare ben poco. Il pubblico non poteva sentire né il respiro dell’attore, né il gomito della persona seduta a fianco, né i suoni di una stanza mentre il rumore saliva e ruggiva e si acquietava e si spegneva. 

Se non altro, il Covid ha dimostrato ciò che tutti sappiamo e di cui tutti parliamo: il teatro non esiste senza il pubblico, e sebbene sia forse una banalità e un’ovvietà, questo è un fatto. Un fatto che fa parte della nostra vita – forse uno dei pochi. Il periodo di isolamento ci ha fatto desiderare di stare insieme in spazi dove il nostro respiro si possa unire a quello degli altri e formare impreviste combinazioni di connessioni, di conflagrazioni e, sì, talvolta, anche di confusioni.  

Il teatro ha bisogno di voi. Noi abbiamo bisogno di voi. Abbiamo bisogno l’uno dell’altro. Siamo come gli amanti, e come gli amanti ci ammiriamo e ci assaporiamo e riempiamo gli spazi l’uno dell’altro. Non possiamo lasciare che l’altro se ne vada.

Il VSFF sa che il pubblico è linfa, fonte, accensione. Condividiamo, desideriamo, guardiamo. Ci doniamo fiori. Ci prendiamo cura l’uno dell’altro. Sappiamo che non possiamo esistere senza l’altro. Ora siamo pronti, o quasi pronti – a sentire il respiro, a passare il tempo, a svegliarci, a stare alzati, e, se siamo fortunati, a udire i rintocchi della mezzanotte. 

Siamo contenti che siate qui. Abbiamo bisogno della vostra risposta, delle vostre idee, dei vostri pensieri e delle vostre riflessioni su quello che vedete, che sentite, e che è appena accaduto.